Riforma pensioni, quota 41 non risolve il problema

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La soluzione per la riforma pensione non possono essere nè la quota 41 nè la quota 103, ecco perchè secondo le parti sociali.
riforma pensioni

La riforma pensioni continua a tenere banco, nonostante, ormai, sia chiaro che non ci sarà nessuna riforma strutturale nel 2024 viste le attuali priorità del Governo che si sta concentrando sulla riforma fiscale.

Anche se la riforma pensioni non si attuerà per il prossimo anno bisognerà prevedere qualche misura che renda meno rigido il ritorno alla Legge Fornero dopo la scadenza della quota 103.

Quota 41 per tutti rinviata

La quota 41 per tutti, già si sapeva, che non sarebbe arrivata già dal prossimo anno. Troppo costosa ed era stato annunciato. E l’esecutivo avevo anche annunciato che ci sarebbe stata una riforma graduale e senza scossoni per i lavoratori.

E questo significa senza ombra di dubbio un superamento graduale della legge Fornero.

Cosa pensano i sindacati?

Ma cosa pensano i sindacati di quello che sta accadendo? Secondo Francesco Paolo Capone, Segratario generale UGL la quota 41 non può essere la soluzione strutturale ed infatti afferma che: “Siamo fermi rispetto a dei calcoli di sostenibilità che devono essere presenti. Quota 41 può essere una soluzione momentanea ma non è la riforma della previdenza. Così come quota 100, che avevamo elaborato un anno prima del Governo precedente. Ovviamente le condizioni economiche non hanno consentito un turnover 1 a 1. In chiave futura, l’idea di un Quota 103 non risolve il problema della previdenza, ma risolve il problema di chi ha iniziato a lavorare molto presto e potrebbe uscire dal mondo del lavoro ed entrare in quello dei pensionati, per offrire posti di lavoro a ragazzi oggi costretti a emigrare”.

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