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Alle Poste c’è una seconda carta ADI (Assegno di Inclusione) che ti aspetta, ecco quando

Lo sai che probabilmente stai prendendo un Assegno di Inclusione più basso? il motivo è che ci sono altre Card a nome della tua famiglia.

Con l’assegno di inclusione molte volte i beneficiari trovano una discordanza evidente tra l’importo del sussidio assegnato dall’Inps e quello effettivamente caricato sulla carta ADI. Va ricordato che l’assegno di inclusione come il reddito di cittadinanza viene pagato su una particolare carta del tutto simile alle normali Postepay di Poste italiane. Il problema però è che in alcuni casi come dicevamo c’è una discordanza tra i due importi. E adesso capiremo perché c’è un caso assai frequente che produce proprio questa discordanza.

Alle Poste c’è una seconda carta ADI (Assegno di Inclusione) che ti aspetta, ecco quando

Rispetto al reddito di cittadinanza, l’assegno di inclusione è più limitato come platea dei potenziali beneficiari. Infatti se il reddito di cittadinanza veniva liquidato alla generalità dei richiedenti perché tutti i componenti di una famiglia rientravano nella scala di equivalenza, con l’assegno di inclusione questo non avviene. Infatti con l’assegno di inclusione possono beneficiare del sussidio i componenti del nucleo familiare che hanno una delle seguenti caratteristiche:

  • 60 anni di età già compiuti;
  • minorenni;
  • persone che hanno carichi di cura per i loro figli più piccoli o per gli invalidi presenti nel nucleo familiare;
  • invalidi civili almeno al 67%;
  • soggetti presi in carico dai servizi sociali del comune di residenza o dai servizi sanitari e assistenziali dell’ASL.

Un sussidio spacchettato su più carte ADI, ecco quando ciò accade

Quando in una famiglia ci sono tutti i componenti che rientrano nel sussidio è possibile che l’Inps eroghi il beneficio in quota a tutti i componenti. Pertanto ogni componente avrà la sua card su cui verranno caricati i soldi dell’assegno di inclusione. Ed in base alla scala di equivalenza e a quello che effettivamente spetta a ciascuno di essi. Questo dipende sempre dalla modalità con cui il richiedente ha presentato la domanda di sussidio. Infatti nel quadro D della domanda di assegno di inclusione si può scegliere se assegnare a ciascun componente il nucleo familiare la sua quota di sussidio. Si chiama individualizzazione del beneficio e quindi può capitare che ci siano molte famiglie che in questi mesi stanno ricevendo, o almeno credono di ricevere, un assegno di inclusione in misura inferiore a quella che effettivamente gli spetta. In pratica, hanno un sussidio diviso su più card che sono solo da andare a ritirare alle Poste.

Ecco cosa deve fare il richiedente l’ADI per recuperare tutto ciò che spetta alla sua famiglia

I richiedenti che hanno messo il flag nel quadro D sulla individualizzazione del beneficio, si trovano in queste situazioni. Quindi farebbero bene ad andare a controllare alle Poste la presenza di eventuali card già assegnate ma ancora da attivare. Perché possono esserci tante card quanti sono i componenti il nucleo familiare. E su ogni card ci sono dei soldi la cui somma totale è quella dell’intero sussidio assegnato al richiedente.

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